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SS. Vergine del Rosario

La chiesa di Santa Croce

CHIESA di SANTA CROCE degli ex Domenicani
oggi delle Suore Francescane Alcantarine
sita in Castellammare di Stabia alla via Salita Santa Croce

SS. Vergine del Rosario

SS. Vergine del Rosario

Navigando su internet, mi sono imbattuta nel sito “Restauro Architettonico ed Artistico del Complesso di Santa Croce” col sottotitolo: chiesa e convento di S. Maria del SS. Rosario, nelle note storiche si legge che “il nucleo originario fu una chiesetta costruita (?) dalla confraternita del SS. Rosario e consacrata dal Vescovo Arcamone nel 1393 ecc…”.

Studiosi, ricercatori, cultori di storia stabiana e non, si sono interrogati sull’attendibilità di questo sottotitolo inedito, giacché non è citata la fonte archivistica che ne supporti l’assioma “documentomonumento” e ne confermi l’assunto descritto dall’architetto dott.ssa Forgione.

Fonti documentali e bibliografiche, da me compulsate,  evidenziano in maniera inconfutabile che la nostra antichissima Chiesa è ed è stata sempre riconosciuta ufficialmente “Santa Croce” e nel 1394 il Vescovo Antonio Arcamone O.P. la consacrò come tale.(1)

La strada salita Santa Croce è nome storico popolare proprio perché portava alla omonima chiesa, e nella toponomastica dell’epoca questa strada non è mai esistita!

Prima del 1394 non ho rinvenuto esplicito documento che titola la chiesa “Maria SS del Rosario”; né l’anno di costruzione della stessa che si attribuisce alla confraternita.

Pertanto, qui di seguito trascrivo alcuni stralci documentali: Continua a leggere

Suor Elisabetta Jacobucci

a cura di Suor Agnese Scelzo
Vice Postulatrice per la Causa di Beatificazione

SERVA DI DIO
Suor Elisabetta Jacobucci
francescana alcantarina
( 1858 – 1939 )
( nel 70° anniversario della morte di una mia consorella esemplare )

Suor Elisabetta Jacobucci

Suor Elisabetta Jacobucci

Da una attenta rivisitazione della figura di questa, non comune, suora alcantarina, attraverso i dati che la collocano nella Congregazione, di cui fu figlia, e nei tempi della società non facile in cui si trovò a operare e, soprattutto, seguendo le movenze della grazia che la conduceva in aderenza alla “norma della vita” dettata dal canonico Vincenzo Gargiulo alle sue figlie, ci si accorge presto di trovarsi davanti ad una consacrata di grande rilievo spirituale, certo, meritevole di essere additata ad esempio da imitare, come fa la Chiesa con i suoi santi.
Nelle Costituzioni, date dal Gargiulo alle suore alcantarine, è raccolto tutto lo spirito del miglior Francesco d’Assisi nella società in cui queste nuove religiose avrebbero dovuto interpretare la novità di vita che portavano. Continua a leggere