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Antiche Terme Stabiane

Le Antiche Terme

Le Antiche Terme
( a cura del prof. Giuseppe D’Angelo, testo tratto da: “Rivivi la Città” )

Antiche Terme Stabiane

Antiche Terme Stabiane

Dopo anni di discussione, nel 1827, su progetto dell’architetto Catello Troiano, iniziarono i lavori per la costruzione delle Terme Comunali, terminati nel 1836. Nel corso degli anni vi si aggiunsero altri corpi di fabbrica, fra cui nel 1893, su progetto dell’architetto Filosa, il celebre Padiglione Moresco e, nel 1900, la Vasca d’erogazione, in ferro battuto, su disegni dell’ing. Eugenio Cosenza. Continua a leggere

Stabia e le sue acque

Grande successo di pubblico per la Mostra Storico Fotografica sulle Acque di Stabia, aperta domenica 27 novembre presso il Circolo Nautico Stabia. Una carrellata di documenti e foto a cura di Corrado Di Martino della redazione di Libero Ricercatore.

L’iniziativa organizzata dal Garden Club Stabiae, ha visto in prima persona impegnate la Past President Marilena Filosa, che ha realizzato un sogno del marito Nadio De Rosa, sempre vicino a Libero Ricercatore; la signora Antonella Capasso Presidentessa Graden Club Stabiae e la signora Giovanna Amendola.

La mostra è un viaggio alla ricerca della genesi storica delle acque della città, forse troppo distratta ormai per curarsi delle sue nobili origini. L’esposizione, che si concluderà sabato 3 dicembre, tende a ricondurre l’attenzione sul raro e prezioso patrimonio idrologico di Castellammare.  Dopo la data del 3 dicembre la Mostra diviene itinerante riaprendo le sue porte prima presso il Salone della Banca Stabiese e poi nelle Scuole cittadine affinché le generazioni del futuro comprendano il valore più unico che raro della più antica risorsa naturale di Stabia.

Fonti Vanacore (foto Enzo Cesarano)Fonti Vanacore (foto Enzo Cesarano)

Le Terme Stabiane

Le Terme Stabiane (… nei miei ricordi di ieri e nella realtà di oggi)

articolo del dott. Tullio Pesola

Il complesso che sorge tra via Brin e via Acton, con ingresso principale da piazza Amendola, era noto un tempo come “Terme Stabiane”. Questo fino al 1964, anno in cui fu inaugurata la nuova struttura al Solaro. Da allora in poi, infatti, per distinguerlo dalla seconda, prese il nome di “Antiche Terme”.

Fonti Vanacore (foto Enzo Cesarano)Fonti Vanacore (foto Enzo Cesarano)

Fonti Vanacore (foto Enzo Cesarano)

Inutile dire che per molti resta la stazione termale per antonomasia, forse perché è in essa che affiorano le acque minerali che danno vita a numerose sorgenti. Tali acque, infatti, provenienti dai monti della nostra città, sgorgano raggruppate appunto tutte in una sola zona. Che l’ingresso da piazza Amendola fosse il principale non occorre spiegarne il motivo; guardando l’immagine che segue lo si intuisce chiaramente.

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La storia delle cartoline a Castellammare di Stabia (Prima parte, 1898-1910)

LA STORIA DELLE CARTOLINE A CASTELLAMMARE DI STABIA (Prima Parte, 1898-1910)
collezione del Dott. Carlo Felice Vingiani

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La storia delle cartoline a Castellammare di Stabia

La storia delle cartoline postali ha inizio verso il 18891, ma su di esse compare l’illustrazione solo nove anni più tardi, nel 18982, e prende piede di pari passo col consolidarsi di una borghesia sempre più facoltosa, colta e desiderosa di viaggiare e mostrare ad amici e conoscenti i tanti luoghi visitati. Questo nuovo bisogno viene soddisfatto proprio dalla cartolina illustrata, che diviene fin da principio oggetto da collezione.
Risulta abbastanza semplice riconosce gli esemplari più antichi di cartolina, ossia quelli stampati durante il primo decennio del ‘900, caratterizzati dal cosiddetto “retro indiviso” (vedi foto 1), privo cioè della linea divisoria verticale, destinata a separare l’area riservata all’indirizzo del destinatario da quella del messaggio del mittente. In questa fase pionieristica sul retro della cartolina si poteva apporre esclusivamente il recapito del destinatario, mentre i più o meno brevi messaggi di saluti trovavano posto sul fronte della stessa, andando talvolta a deturpare il soggetto raffigurato.

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  1. Furio Arrasich, “Regionalismo Italiano 1889-1950”, Ediz. Millecartoline, 2003
  2. Furio Arrasich, “L’ABC della cartolina. Tutto sul mondo del collezionismo cartofilo” Ediz. Millecartoline, 2001

L’Ippocampo ritrovato

L’Ippocampo ritrovato

( muto testimone dell’antico splendore delle Terme stabiane )

articolo del Sig. Riccardo Scarselli

L' Avv. Franco Scarselli con il Presidente della Repubblica Antonio Segni.

L’ Avv. Franco Scarselli con il Presidente della Repubblica Antonio Segni (archivio liberoricercatore.it).

Era un pomeriggio del 1958, e mi interessava seguire mio padre Franco Scarselli; standogli a fianco le giornate non erano mai uguali, quanto apprendevo era un qualcosa di nuovo che mi portava al normale dibattito che si ha a quell’età con il proprio io.

È vivo ancora in me quel dopo pranzo, ci recammo alla maestosa fabbrica di ceramica Solimene a Vietri sul mare e già l’apparire di quella costruzione così inconsueta mi diede una certa impressione che fu ancora più forte quando nell’entrare, un uomo con fare cortese e sorridente ci venne incontro, era colui che mio padre chiamava affettuosamente, per il consolidato rapporto, < Cenziniello >, il titolare di quel magnifico opificio, il quale cortesemente ci invitò a fare un giro per i 4 piani dove avveniva la lavorazione a mano con singoli e particolari disegni sull’oggettistica in ceramica dei più svariati tipi.

Ricordo che quando ritornammo all’ingresso, nell’area operativa del titolare, la discussione di circa 2 ore si imperniò sulla sfumatura tra il giallo ed il verde di un cavalluccio marino che doveva sostituire gli usuali getti d’acqua in acciaio delle mescite dei banchi delle Terme di Castellammare.

Terme stabiane (anno 1950)

Terme Stabiane anni ’50 – da dx il Sindaco degli Uberti, di spalle in camice bianco il Prof. Marotta, il Prof. Bossa, il Sottosegretario alla Sanità, il Ministro (per l’industria ed il commercio) sen. Silvio Gava, il preside Libero d’Orsi (foto gentilmente concessa dal dott. Tullio Pesola).

Il ricordo di questo particolare oggi mi evidenzia le due figure, quella di chi conosceva la trasformazione del colore durante la cottura nei forni e la parte artistica di mio padre acquarellista ed affascinato sempre dal simbolo dell’ippocampo come fonte e difensore delle acque.

L’Ippocampo ritrovato

Dopo aver raccontato questa storia alla famiglia Solimene……… immaginate la gioia che ho avuto nel ricevere in dono dai SOLIMENE uno di quegli ippocampi ritrovato tra gli archivi della fabbrica: G R A Z I E.