Per il piacere di riscoprire il fascino trasmesso da uno scritto antico (edito in un periodo non precisato, presumibilmente tra il 1875 e il 1880 ) e per meglio apprezzare la storia che da sempre ha visto protagonista la nostra terra, pubblichiamo la traduzione di un articolo tratto dal celebre giornale tedesco “Das Neue Blatt”, nel quale viene data una bella descrizione dell’allora “Castellamare”. Il materiale di ricerca è stato gentilmente concesso dal collezionista stabiese Gaetano Fontana, la traduzione del testo è stata operata dalla docente in lingua tedesca dott.ssa Rosaria Totaro, si ringrazia entrambi per la preziosissima collaborazione offerta (Maurizio Cuomo).
Sulla Spiaggia di Castellamare
(Guarda l’illustrazione a pag. 797)
Non lontano dal posto dove sorge Stabia, ai piedi del monte S. Angelo, seppellita dalle masse di cenere del Vesuvio da cui dista 8 miglia, l’imperatore tedesco Federico II costruì un castello vicinissimo al mare. Sotto la spinta del castello si sviluppò velocemente una piccola città che Carlo d’Angiò circondò con mura. Questa piccola città prese il nome dal castello, Castellamare.
La solidità di Castellamare fu provata in diversi combattimenti durante il medioevo. Qua si rifugiò l’afflitta e dissoluta regina Giovanna II. Ludovico d’Angiò e il duca Sforza di Milano cercarono di ottenerne con forza l’accesso. I genovesi D’Oria ricevettero da Carlo V la città in feudo. Il famigerato Dragut saccheggiò Castellamare. Continua a leggere