di Franco Avallone
( dedicata al mio caro amico Domenico Cuomo )
Attualissima più che mai l’ambientazione di questa favola, scritta dal carissimo Frank Avallone, è liberamente interpretabile ed è diretta a grandi e piccoli. Personalmente ho immaginato che questa storia di fantasia (che non si discosta poi molto dal normale vivere quotidiano delle nostre zone), si svolgesse presso il nostro bellissimo, quanto trascurato parco dei Boschi di Quisisana. Un particolare ringraziamento al prof. Bonuccio Gatti, quale magnifico revisore di bozza.
Maurizio Cuomo
In un bosco di alberi secolari dove i ruscelli scorrono dolcemente unendo il loro sommesso ed argentino mormorio al melodioso ed allegro cinguettio degli uccelli, vive, con la sua mamma, un cerbiatto di nome Pango. Il loro rifugio, ben nascosto da un grosso cespuglio, è stato scelto da mamma cervo per proteggere meglio il suo Pango. Un bel mattino, il tranquillo silenzio del bosco è rotto dal rombo di un’automobile che si avvicina piano piano, mamma cervo preoccupata, drizza le orecchie per ascoltare meglio, poi dice a Pango di non muoversi e di non fare alcun rumore. L’automobile dopo un po’ arriva e si ferma poco distante dal rifugio dei nostri due cervi; da essa scende un’allegra famigliola, così composta: papà, mamma, due bambini ed il nonno. Pango chiede alla mamma chi sono; la mamma gli risponde di stare tranquillo, ma di osservarli con molta attenzione. Il nonno, che stava fumando un sigaro toscano, appena sceso dalla macchina, butta a terra il mozzicone ancora fumante, il resto della famiglia, nel frattempo, scarica dal cofano due cesti di provviste. Continua a leggere