Vicienzo ‘o giurnalaio
di Domenico Esposito
Breve premessa dell’autore
Pregiatissimo Direttore, Le scrivo ispirato da questo clima autunnale che mi rende malinconico nel “ricordare” le tradizioni della mia famiglia.
Mi chiamo Esposito Domenico, io e la mia famiglia siamo stati edicolanti per poco più di 50 anni in una zona storica di Castellammare di Stabia, Via IV Novembre, per gli stabiesi meglio conosciuta come: “‘nmiez’‘o Quartuccio”. Fu mio nonno, Esposito Francesco, detto “Ciccio ‘o Giurnalaio” che nel primo dopoguerra iniziò come strillone, colui che al tramonto manifestava ad alta voce lo storico giornale serale dell’ultima notizia “‘o Paese Sera”, altresì una delle voci di “fratielle e surelle”, sopra Fratte (zona natale di mio padre e mio nonno).
Da lui ebbe origine il famoso chiosco di giornali, tradizione continuata da mio padre, Esposito Vincenzo detto “‘o surdo” che nel secondo dopoguerra incrementò l’azienda di famiglia, aprendo un’altra edicola in via Denza (altra strada trafficata di Castellammare per toponimo dialettale ancora conosciuta come “‘ncopp’‘a ghiacciera”), condotta da mia madre Maria per più di 40 anni, con la vendita di rotocalchi e giornali delle più accreditate testate nazionali che coinvolse interi quartieri stabiesi alla lettura dei quotidiani.
Ritornando ai ricordi di via IV Novembre rimembro quelle giornate fredde e piovose dove la piazza si allagava e gli storici commercianti del tempo, come Francesco De Meo nella sua gioielleria, il pescatore Raffaele “Hilter”, Vincenzo l’acquaiuolo e mio padre accorrevano ai ripari e soccorrevano ai propri esercizi divenuti, in quelle ore di rovescio, sommersi di acqua. Continua a leggere