Archivi categoria: Tradizioni

Ricreatorio San Gerardo 1903

San Gerardo, 16 Ottobre

San Gerardo, 16 Ottobre
di Zingone Giuseppe

Ricreatorio San Gerardo 1903

Ricreatorio San Gerardo 1903

In giorni come questi dove a volte fa caldo e a volte freddo in largo Pace, nella Parrocchia, si aprivano i festeggiamenti per il santo patrono, San Gerardo Maiella, la cui devozione ultracentenaria portava in chiesa numerosi fedeli, da tutta la città ed anche dal circondario. Già nel lontano 1903 l’allora diacono e poi parroco don Luigi Castellano, fondò il Ricreatorio San Gerardo, lo scopo era accogliere ed educare i giovani troppo spesso abbandonati delle strade del centro antico. Fino agli anni novanta del secolo scorso l’oratorio con la presenza dei giovani gerardini continuava ad essere segno e baluardo della Parrocchia di Santa Maria della Pace, nella processione del Santo Patrono di Castellammare.

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“ ‘O ppane cu’ ‘a tessera ” …e altro ancora!

Gli anni ’30 a Castellammare
( nei ricordi dello stabiese Gigi Nocera )

 Dove si narra della necessità di “tirare la cinghia”:

Non nascondo l’imbarazzo che mi coglie quando i cari amici del Libero Ricercatore mi chiedono di parlare di cose e casi che mi hanno visto testimone.
Tutto ciò mi lusinga e mi preoccupa allo stesso tempo. Mi lusinga perché vuol dire che quanto da me raccontato finora ha trovato una gradevole accoglienza e curiosità. E mi convince altresì che le persone non sono mai sazie di apprendere cose delle quali non sono state testimoni e che neanche i libri più accurati possono ricordare.
La preoccupazione invece nasce dalla consapevolezza di non essere sempre all’altezza delle aspettative. Ma per non tradire le interessate curiosità non mi tiro indietro: tanto, alla mia età (ho 87 anni), posso farmi la pipì addosso e dire che è champagne, e nessuno può eccepire. Ormai non ho più nulla da perdere! Allora eccomi a parlare del “ppane cu’ ‘a tessera”.

'O ppane cu' 'a tessera: Tessera per alimenti (Comune di Castellammare di Stabia).

‘O ppane cu’ ‘a tessera: Tessera per alimenti (Comune di Castellammare di Stabia).

A parziale correzione di quanto ho potuto leggere in qualche blog, il razionamento delle derrate alimentari non venne imposto dal regime fascista, perché “fascista”; ma venne adottato durante l’ultima guerra mondiale perché scarseggiavano effettivamente. La maggior parte di quello che si coltivava e si produceva (farina, olio e poi bestiame, uova, ecc.) veniva destinata alle forze armate. Quello che rimaneva (e non era molto) era a disposizione della popolazione civile. Quindi fu necessario razionare per dare a tutti un po’ di tutto. Continua a leggere

A Castellammare tutti contro Cento

A Castellammare tutti contro Cento

Tiempe belle ‘e ‘na vota

“Tiempe belle ‘e ‘na vota, tiempe belle addó’ state? Vuje nce avite lassate, ma pecché nun turnate?”, parafrasando per intero il ritornello di una vecchia canzone di Aniello Califano, rimettiamo all’attenzione degli affezionati lettori la presente rubrica in cui vengono raccolti, numerosi documenti che testimoniano in modo semplice ed affascinante un passato stabiese non molto remoto. Un passato che sembra essere distante anni luce dai giorni nostri e dal nostro moderno modo di vivere (o sopravvivere) in una società sempre più frenetica e opprimente, che impone un modus vivendi affannoso e alla continua ricerca della modernità o di una acclamata effimera moda del momento. Al fine di salvaguardare, in una vera e propria “banca del ricordo”, il passato tracciato dai nostri padri (il cui solco, purtroppo, per i motivi di cui sopra, sembra svanire e perdersi come le tracce sulla sabbia di un bagnasciuga battuto dalle onde di un incontrollabile burrascoso progresso), verranno qui raccolte e proposte delle rare immagini, locandine d’epoca e quant’altro possa testimoniare l’indiscutibile e fervente attività economica svolta a Castellammare di Stabia, nei bei tempi che furono…

Maurizio Cuomo

A Castellammare tutti contro Cento

A Castellammare tutti contro Cento

A Castellammare tutti contro Cento

“Campanile – sera” torna nel Sud, articolo tratto dal Corriere di Napoli – 11 dicembre 1960
( collezione privata Gaetano Fontana )

Lo spaghetto del Capitano

Ricetta del sig. Catello Di Vuolo

Spaghetto del Capitano

Spaghetto del Capitano

Lo stabiese Catello Di Vuolo, si pregia di condividere con noi di liberoricercatore.it questa inedita ricetta di sua invenzione, frutto di anni di prove dettate dall’esperienza maturata lavorando sulle navi mercantili, con le quali ha girovagato per i mari di tutto il mondo.
Nello specifico il sig. Catello era solito preparare questo piatto allorquando aveva nelle sue disponibilità tutti gli ingredienti per prepararlo. Inutile dire che nell’apprezzare il sapore e la bontà di questi spaghetti, i commensali suoi ospiti, finita la già abbondante porzione a loro servita, ne richiedevano solitamente un’altra ad attestarne l’assoluto gradimento. Continua a leggere

Giochi d’infanzia nella tradizione stabiese

Giochi d'infanzia (anno 1951)

Giochi d’infanzia

In una società moderna, fatta di: computer, video games e giochi tecnologicamente sempre più evoluti e costosi, i giochi d’infanzia (quelli fatti con poche risorse economiche e con tanta fantasia), purtroppo, non trovano più spazio. Messi in disparte tacitamente e senza un motivo apparente, li possiamo, però, ancora trovare in qualche vago ricordo, che è destinato negli anni a far perdere del tutto le proprie tracce. Rispolverando virtualmente i Giochi d’infanzia, cercheremo di far rivivere i momenti di spensierata gioventù, quando si riusciva a dare valore alle piccole cose e si era comunque contenti per quel niente.


Articoli disponibili:

‘A ballerina cu ‘o papagno

‘A pipparella cu’ ‘o ‘ranato

Uno ‘a luna (salto della cavallina)

‘O Juoco d”e nucelle

Tartaruga dal guscio di noce

Zompa Cavaliere